5 Luoghi legati a 5 Personaggi Di-Vini

Leonardo da Vinci, Dante Alighieri, Leopardi, Machiavelli e Carducci hanno un comune denominatore: il vino. Vigne celebri, eredi vignaioli, testi ispiratori. Luoghi da visitare, ricchi di cultura e dove – perché no – degustare del buon vino.
Siete pronti? Andiamo a scoprirli insieme.
Leonardo “il genio vignaiolo” e la vigna di Casa Atellani a Milano
Partiamo da Milano, più precisamente dalla Casa degli Atellani. Leonardo da Vinci aveva 30 anni nel 1498, quando arrivò alla corte milanese di Ludovico Il Moro. Ricevette in dono una vigna, di circa 16 pertiche, come compenso per il dipinto dell’Ultima Cena. Ora, ve lo immaginate Messer Leonardo – il Genio – che sveste i panni del pittore, al calar del sole e si reca a far visita ai filari?
Ebbene, era proprio una sua consuetudine e in una lettera del 1515, diede anche indicazioni sulla coltura delle viti e sulla produzione del vino. La vigna milanese è stata ripiantata a Malvasia, mentre al Castello di Luzzano – sito tra l’Oltrepo Pavese e il piacentino – è nato il “Tasto Atellano”: la Malvasia aromatica di Leonardo Da Vinci. Lo potete degustare presso il Bistrot di Corso Magenta a Milano, magari dopo la visita guidata alla vigna, brindando alle celebrazioni del cinquecentenario leonardesco che ricorrono quest’anno.
Dante Alighieri: la Vernaccia del purgatorio e i vini della Valpolicella
«Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai…» un bicchiere di Vernaccia tra le dita?… Uhm, no! Questa non sarebbe farina del sacco del Sommo Dante Alighieri e nemmeno frutto di spremitura d’uve, anche se questo vino è citato nel “Canto del Purgatorio”: «E purga per digiuno | l’anguille di Bolsena e la Vernaccia.» In realtà l’Alighieri non decanta le virtù del vino, bensì lo considera vizio da “peccatori”. Della stessa idea, non sono i discendenti a partire da Pietro Alighieri – il figlio – che nel 1353 acquistò una possessione nel cuore della Valpolicella Classica.
Quando gli Alighieri nel 1549 si unirono ai Serego intorno al 1920, vennero reimpiantati i vitigni autoctoni locali. La tenuta, dal 1973, ha assunto un grande valore storico e di prestigio vitivinicolo. Tra i vini prodotti l’Amarone della Valpolicella Classico DOCG, il Valpolicella Classico Superiore DOC, il Recioto della Valpolicella DOCG e il Rosso del Veronese IGT. E la Vernaccia del purgatorio? Ovviamente, qui non si trova più!
Le cantine di Recanati dove nasce lo Zibaldone Leopardi
Anche Giacomo Leopardi – nello Zibaldone – cita e riporta diversi riferimenti al prezioso nettare degli dei: “Vino. Il piacere del vino è misto di corporale e spirituale…” e ancora “Il vino è il più certo, e (senza paragone) il più efficace consolatore”. La famiglia Leopardi si stabilì a Recanati intorno al 1100, iniziando la coltivazione della vite ad uso vinicolo già nel 1500.
A Valdice – contrada marino-collinare di Recanati – si trovano ancora oggi viti a bacca nera di varietà Sangiovese, Montepulciano e Cabernet Franc e a bacca bianca di Maceratino e Chardonnay. Quel piacere corporale e spirituale decantato nello Zibaldone di Giacomo Leopardi, mantiene ancora intatto il prezioso effetto benefico e ha dato il nome ad un Marche Rosso IGT. Un giro di visita all’ermo colle, mantiene alto lo spirito!
Il Principe e il rosso di Villa Machiavelli
Niccolò Machiavelli tra il 1512 e il 1513 visse presso l’Albergaccio nel comune di S.Casciano Val di Pesa, dedicandosi alla scrittura e al lavoro dei campi. Oggi l’antico podere dispone di 27 ettari di vigne e le cantine sotto la casa – già presenti 500 anni fa – conservano la connotazione originaria. Nelle piccole botti di rovere francese, i vini continuano ad essere affinati.
In questo luogo, vide la luce “Il Principe”. All’opera di maggior successo di Machiavelli è dedicato un vino – prodotto partendo da uve Sangiovese e Cabernet Sauvignon – considerato tra i più importanti uvaggi rossi. L’Albergaccio oggi è un raffinato ristorante. A piatti classici, tradizionali e innovativi viene abbinato il Chianti Classico DOCG o altre selezioni particolari. Un luogo ideale, per trovare la giusta ispirazione e rilassarsi tenendo tra le dita, un bicchiere di principesco rosso.
L’ essenza del San Martino di Carducci in un vino
«…Ma per le vie del borgo – Dal ribollir de’ tini – Va l’aspro odor de i vini – L’anime a rallegrar…» Alzi la mano chi non ha mai sentito o letto, almeno una volta, questi versi. Questa poesia di Giosuè Carducci, ha ispirato anche un vino prodotto da una Azienda Agricola di Castagneto Carducci.
Un blend di Cabernet Sauvignon e Petit Verdot affinato in barriques per circa 15 mesi e prodotto in tiratura limitata. Della stessa cantina, si possono anche provare Bolgheri Rosso DOC, Cabernet Sauvignon, Merlot, Bolgheri Vermentino DOC, Rosato Toscana IGT e Aleatico passito IGT. Impreziosiscono questi vini, raffinate etichette con poetici disegni e acquarelli.
Il nostro itinerario alla scoperta di luoghi, vini e personaggi storici, per adesso termina qui. Se decideste che questo percorso “s’ha da fare”, fateci sapere dove e come, e saremo dei vostri!