Cosa significa essere astemi?

“Vuoi un bicchiere di vino?”, “No, grazie, sono astemio”. Davanti a questa risposta crolla un mondo e rapporti vacillano. Lo sappiamo, è difficile per i winelovers accettarlo, ma soprattutto spesso anche comprenderlo. Cosa significa essere astemi? La prima spiegazione va ricercata nella salute, nel benessere ma non solo. Può essere una scelta legata a diversi fattori. Cerchiamo di capire insieme cosa vuol dire essere astemi e cosa comporta.

ph credits gdowine.it

Partiamo dalle basi: la parola. Il termine Astemìa deriva dal latino abstemius, composto da: abs, che significa ‘lontano da’ e da temetum, ‘bevanda inebriante’. La prima bevanda alcolica che venne distillata dai Romani. Ci possono però essere diversi motivi per cui chiunque di noi potrebbe decidere di tenersi a debita distanza da un alimento o da una sostanza che in qualche modo nuoce alla nostra salute o non rispecchi un’ideologia di cui ci sentiamo parte. Perciò astemio è sia chi non beve alcolici per scelta sia colui che è intollerante. La difficoltà di reggere l’alcol può essere legata a un processo biologico di cui l’individuo ha ben poca responsabilità. Avviene per via del proprio corredo enzimatico.

Astemia e sintomi

ph credits huffpost

Quando si parla di astemia come intolleranza, la principale responsabilità si deve invece all’acetaldeide, una sostanza che è il prodotto della metabolizzazione. L’ubriachezza invece si palesa tramite l’etanolo, che entrando in circolo sin da subito, rallenta il metabolismo dell’acetaldeide. Categorie come anziani, donne e bambini sono più esposte a riscontrare i sintomi rispetto ad altre, poiché presentano un’attività enzimatica minore. La manifestazione dell’astemia può avvenire attraverso forti giramenti di testa, dolori alla pancia, ipotensione, convulsioni, difficoltà a respirare. Sono sintomi correlati a delle condizioni specifiche come l’assenza degli enzimi deputati al metabolismo dell’alcol e in questo caso si parla di intolleranza genetica. A influire può essere anche la presenza di istamina, che può presentarsi in notevoli concentrazioni nel vino rosso. O ancora l’allergia ai solfiti, anch’essi contenuti in quantità variabili nel vino.

Essere astemi per scelta

ph credits Instant future

Ebbene sì, essere astemi è anche una scelta! La prima associazione semplice che viene da fare con la cultura del rifiuto di alcolici e di tabacco è il famoso movimento Straight edge degli inizi ’80. Il perno dell’ideologia era l’astensione a qualsiasi sostanza potesse nuocere all’organismo. Non mancavano però anche sfumature politiche legate alla corrente. A caratterizzare il movimento anche una dieta vegana e l’ascolto di musica punk, ad esempio i Minor Threat. Come per gli Straightedgers ieri, per gli astemi oggi la rinuncia al vino è collegata al benessere ma anche allo stile di vita! Spesso chi decide di non bere lo fa perché ha una particolare attenzione per la forma fisica e quindi segue diete che sconsigliano l’uso di alcol e pratica molta attività fisica. Sceglie, appunto, uno stile di vita molto salutistico e rigoroso. Inoltre questa astensione potrebbe essere collegata anche a motivi di tipo religioso. Per alcuni testi sacri ed i loro praticanti più ferventi consumare vino sarebbe peccato. Ecco che quindi la vita spirituale influenza le abitudini e la quotidianità.

Grape smoothies: tre ricette analcoliche a base d’uva

ph. credits ricettasprint

Se sei astemio ma ti piace quel sapore acidulo dell’uva e non ti convince l’idea del vino dealcolato in voga oggi, puoi sempre optare per gli smoothies! Un’alternativa sfiziosa nata da mix di grappoli succosi di uva chiara o scura e altri tipi di verdura o frutta a piacere. L’uva (soprattutto quando viene congelata prima) è una base fantastica per i frullati perché fornisce quasi la stessa quantità di dolcezza e fibra. Se stai cercando di ravvivare le tue ricette con quella punta di acidulo acino, retrogusto liquoroso o fruttato, considera l’aggiunta di una manciata di uva congelata o temperatura ambiente (in base al gusto) unita ad altri ingredienti interessanti. La prima miscela da mettere in lista è una Fresh Purple dal colore viola che evoca il Mediterraneo. Gli ingredienti sono: fichi ricchi di fibre e potassio, semi di canapa, uva (che ha gli stessi benefici per la salute del vino rosso senza i postumi di una sbornia). Tritare tutto a dovere e godetevela. La seconda bevanda dal colore decisamente più tenue e verdognolo è la Reishi Refresh a base di funghi reishi utilizzati da anni nella medicina cinese come antinfiammatori. Uva, mandorle e qualche fettina di pera. Terza e ultima, quasi color caffè, è la Lavender Lemonade con litchis cinesi, la pianta di lavanda, qualche goccia di limone e qualche acino di uva appassita, che ricorda un po’ il clima tropicale!

Astemi sì, ma con gusto e fantasia!

 

 

 

Giorgia Gallivanoni
giorgia.gallivanoni@gmail.com