Dimmi che vino bevi e ti dirò chi sei

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Recenti studi sono stati indirizzati al rapporto tra vino e personalità. Le conclusioni tratte evidenziano che i degustatori di vini bianchi tendono ad essere altruisti e propensi al lavoro di squadra; chi preferisce, invece, vini rossi è più sicuro di sé e concentrato sui guadagni. Vi sembra un buon inizio? Allora proseguiamo e andiamo nel dettaglio di questa inebriante ricerca!

Già immagino alla prossima cena di lavoro o al’’aperitivo tra amici, gli informali bevitori di vino rosso che incontreranno l’effervescenza degli amanti delle bollicine, ma veniamo a noi e ai nostri abbinamenti.

A ogni personalità il suo vino

Il grande protagonista dell’enologia italiana apre le danze di questa carrellata di vini, il Bolgheri Sassicaia. Secco, armonico ed elegante, proprio come i suoi degustatori: persone che riescono a nobilitare anche la più noiosa delle conversazioni a tavola, ricordando che il buongusto non passa mai di moda.

Se deciderete di optare per un Barolo, tentati dal suo bouquet etereo e dai suoi profumi di nocciola e tartufo, sicuramente siete delle persone raffinate, che non si accontentano e vanno conquistate con pazienza e dedizione. Magari una gita nelle Langhe potrebbe essere un perfetto primo appuntamento.

Il Salice Salentino rosato è sulle labbra di chi vuole prendere la vita per il suo verso migliore, non dando troppo peso a problemi e ostacoli, semplicemente vivendo in modo intenso le occasioni che gli si presentano. Proprio come il vino, intenso, corposo, ma anche equilibrato a suo modo.

Chi brinda con un calice di Franciacorta ne rispecchia tutte le caratteristiche. Si illumina con riflessi dorati proprio come il vino che sta sorseggiando; sì, perché è una persona fresca, che spicca per la sua solarità e che tutti vorrebbero accanto per la ventata di buonumore che porta con sé.

La Bonarda dell’Oltrepò Pavese è il vino perfetto per chi ha bisogno di sentirsi amato, ma in modo brioso. Quel pizzico di frizzante che trova nel bicchiere, lo vuole anche nella vita, perché si sa, l’abitudine uccide la creatività, loro sono molto creativi.

L’animo castellano che è in voi vi porta a sorseggiare un calice di Monterosso della Val d’Arda; un mix di malvasia, ortrugo, moscato e trebbiano. La versione secca e delicata è quella che si sposa alla perfezione con quei soggetti dall’animo gentile, proprio come le dame che risiedevano nell’antico borgo medievale dove ancora viene prodotto.

Se siete persone spirituali, capaci di apprezzare la solitudine e sapete aspettare il giusto tempo per godere il momento adatto, il Passito fa per voi. Un vino da meditazione, in quanto può essere gustato da solo, senza particolari abbinamenti con le pietanze.

ph. credits italiaatavola

Indecisi? Incostanti? Il Timorasso è quello giusto: un vino di cui non è facile tenere sotto controllo la produttività, ma una volta che finisce nel bicchiere dà grandi soddisfazioni, proprio come voi, quando riuscite a prendere una decisione.

E voi, che vino siete? Vi ritrovate in questi abbinamenti?

Patrizia Ferlini
calliope1992@gmail.com

Viaggiando alla ricerca dei sapori del mondo