Il vino Porto: un nome, tante sfumature

Vi è mai capitato di passeggiare tra i vicoli dalle mura bianche e ricoperte di bouganville, di salire gli scalini assolati e rumorosi, affacciandovi alle porte aperte tra le vie di Lisbona? Non possiamo portarvi in giro per questa stupenda città ma vi proponiamo un assaggio di vita portoghese, raccontandovi del Porto. In questo affascinante e ventoso Paese, nasce infatti un vino naturalmente dolce e liquoroso, amato in tutto il mondo. Conosciamolo meglio e prepariamoci ad un sorso di poesia.
Il vino Porto: sapore di tradizione antica

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Denso e dolce, il vino Porto non è un liquore, ma risulta comunque morbido, profumato, spesso e corposo. E’ prodotto da uve provenienti dalla regione del Douro, nel Nord del Portogallo, in particolare si tratta di uve di Tinta Barroca, Tinta Cão, Tempranillo, Touriga Francesa e Touriga Nacional. I metodi di produzione del vino Porto sono ancora quelli di una volta: dopo la raccolta, tra la fine di settembre ed ottobre, vi è la pigiatura, un tempo manuale. Il Porto nasce dalla miscelazione di vini di annate e vigneti diversi: in seguito alla fermentazione, infatti, i vini dei vari appezzamenti vengono combinati alla ricerca di un perfetto equilibrio.

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L’uva, una volta raccolta, viene spremuta e fatta fermentare; ma la fermentazione viene interrotta tramite l’aggiunta di acquavite locale, a 77 gradi, incolore e insapore, ma fatta con lo stesso vino del posto: i lieviti così, non riuscendo a trasformare lo zucchero in alcol, muoiono lasciando spazio alla dolcezza.
Il vino Porto e le sue varianti
Sembra uno ma ne esistono molte varianti a seconda dell’invecchiamento (legno o bottiglia) e delle caratteristiche assunte.
Il Bianco è il vino base: invecchiato nel legno, si tratta di un vino giovane e fruttato che mantiene una certa dolcezza, molto facile da bere. Si divide in secco, semi secco e dolce. Il Rosato è un vino dalla storia recente (nasce nel 2008), non spicca per note particolarmente interessanti ma si dimostra piacevole, leggero, facile da bere. Si sale verso il Ruby: anche lui invecchiato nel legno, è un vino importante, di corpo e molto fruttato. Sa essere fresco e piacevole e non bisogna aspettare troppo per gustarlo, è un vino di pronta beva. Vicino al Ruby come base ma molto più complesso e strutturato è il Tawny: invecchiamento nel legno almeno fino a 30 anni. Al naso profuma di spezie, frutta secca, in bocca risulta dolce ma non stanca mai.

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Il livello si alza con il Colheita che fa parte di una categoria speciale di Porto: è prodotto, infatti, con uve di una sola annata. Invecchia in barrique per almeno sette anni e il risultato è un vino complesso, dalla spiccata identità: frutta secca, spezie, agrumi ne connotano il profumo. Restiamo nella categoria “speciale” con un sorso di LBV (Late Bottled Vintage), anche lui nato da una singola annata. Una versione di Porto nata per caso: rimasto invenduto invecchiò in botte per 4-5 anni e si trasformò così in un vino eccezionale. E’ fresco e fruttato, ma ha un’intensità e una profondità uniche che lo rendono inconfondibile. Arriviamo al Vintage che è la punta di diamante di questa squadra: prodotto da una singola annata straordinaria, fa un affinamento in legno per poco tempo (2 anni) e poi riposa in bottiglia almeno per dieci anni. Vino di grande struttura e personalità, corposo, denso, profumi seducenti e intensi di frutta e di spezie. Dolce ed elegante, racchiude tutte le migliori caratteristiche del vino Porto.
Il vino Porto: tra storia e produzione
A differenza di quanto si creda, sono stati gli inglesi ad inventare il vino Porto: grazie infatti agli importanti rapporti commerciali tra il Portogallo e l’Inghilterra, quest’ultima ripiegò sui vini della Valle del Douro. Questo vino nella seconda metà del Seicento veniva trasportato a Oporto e imbarcato verso il Regno Unito. Fu quindi un po’ per caso e un po’ per necessità che, a causa delle condizioni di viaggio, alcuni commercianti tagliarono il vino con acquavite per preservarlo durante la traversata.
Gli abbinamenti per gustare il vino Porto al meglio

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Piatti di pesce e frutti di mare, d’obbligo nella regione, o il classico baccalà sono perfetti come abbinamento al vino Porto bianco. Così come un abbondante tagliere di formaggi saporiti e il pane per un gustosissimo aperitivo. Secondi di carne sono l’ideale invece per la tipologia dal colore ambrato, il Tawny. Se la vostra scelta ricade sul Ruby dovrete stapparlo al momento dell’aperitivo, sempre a base di formaggi, al dolce e alla frutta fresca o secca. Una buona notizia per gli appassionati di cioccolato: il Porto è un vino che si sposa molto bene con i dolci al cacao, riesce ad ammorbidire soprattutto il sapore del cioccolato amaro. Insomma, provatelo! Si tratta di un vino molto persistente quindi non sbaglierete abbinandolo a piatti più strutturati o a sapori forti, perché saprà sempre essere alla loro altezza, bilanciandoli.
Ideale da sorseggiare non in solitaria, o comunque non per la prima volta, ma all’interno di una ristretta e accuratamente scelta compagnia di amici, il vino Porto si può piacevolmente degustare di fronte ad un panorama vista mare o oceano, oppure più semplicemente davanti ad un taccuino da riempire di pensieri, idee e disegni.
Un sorso di poesia col vino Porto

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Questo vino vi sarà offerto nelle taverne e nelle botteghe, accompagnato da un grande sorriso e dall’attesa, da parte del proprietario, di conoscere che cosa ne pensiate. Qui, nella terra di poeti e di scrittori conosciuti in tutto il mondo, la popolazione è euforica e semplice, timida e riservata, ma anche estroversa ed accogliente. Ci piace immaginare che anche il poeta lisbonese Fernando Pessoa ne abbia sorseggiato qualche bicchiere, seduto ai tavolini della Brasileira. Uno dei più antichi e famosi caffè di Lisbona, nel quartiere storico dello Chiado, la Brasileira accoglie la famosa statua di bronzo che ritrae il poeta fuori dal locale con un cappello in testa, molto probabilmente intento a raccogliere persone e storie attorno a lui.
Prendete il vostro bicchiere di Porto e buon viaggio!