I nomi del vino: alla scoperta dell’etimologia

Che cos’è un nome? Forse che quella che chiamiamo rosa cesserebbe d’avere il suo profumo se la chiamassimo con altro nome?“. Impossibile contraddire Shakespeare, e sicuramente il concetto è lo stesso anche se si parla di vino. Riconosciamo e amiamo un Lambrusco indipendentemente dal suo nome, ma certo anche quello conta. Perché in molti nomi dei vitigni che apprezziamo possono nascondersi un significato preciso e una storia affascinante.

Non resta che riempire il calice e mettersi comodi per iniziare questo viaggio nell’etimologia dei vini.

Vini rossi, le origini di un nome

etimologia-vini-nomi-barbaresco
ph. Credits e-borghi.com

Iniziamo con il Barbaresco, orgoglio piemontese e uno dei rossi più amati in Italia. Per scoprire le origini del suo nome bisogna andare un bel po’ indietro nel tempo: anticamente questo territorio era abitato dalle popolazioni celtiche liguri ed era abbracciato da un bosco. Quando i Romani conquistano queste terre, abbattono il bosco e iniziano la coltivazione delle uve. “Barbarica Silva” indica appunto il bosco dei Barbari prima della conquista romana. Qui ha origine il vino e da qui anche il suo nome, Barbaresco.

etimologia-vini-nome-lambrusco

E il Lambrusco, perché si chiama così? E’ un vino con una storia di oltre 2000 anni. Virgilio, nativo mantovano, che visitava le terre modenesi, faceva spesso riferimento a questo vino. E ai suoi versi si aggiungono quelli di un altro importante autore, Plinio il Vecchio, che nella sua “Naturalis Historia” scrisse: “La vitis vinifera le cui foglie, come quelle della vite labrusca, diventano di colore sanguigno prima di cadere“. La vite “la-brusca” sarebbe quella che cresce incolta ai margini dei campi: lambrum significa “al margine dei campi” e ruscum “pianta spontanea”.

La Puglia, invece, ci fa sorridere con le bottiglie di Somarello rosso, in dialetto susumaniello, cioè piccolo somaro. Il nesso tra questo vitigno e l’animale è tutto metaforico: infatti si vuole fare riferimento alla capacità dell’asino di caricarsi di molti pesi. Esattamente come il vitigno, molto produttivo e capace di caricarsi di abbondanti grappoli di uva.

Vini bianchi, le origini di un nome

etimologina-vini-nome-falanghina
ph. Credits fremondoweb.com

Tra i vini bianchi più venduti in Italia, ottimo compagno di aperitivi estivi, abbiamo la Falanghina. E’ un vino campano e il suo nome deriva dalla parola latina falanx, ovvero il palo che sorreggeva la pianta in quanto caratterizzata da un esteso portamento.

Spostandoci più su, nell’Italia centrale abbiamo la Passerina. Dai grappoli dal sapore zuccherino, questo nome è dedicato ai passeri che adorano beccare gli acini dolcissimi.

In Friuli Venezia Giulia troviamo la Ribolla. Chissà se Giosuè Carducci quando scrisse del “ribollir de’ tini” sapeva di un vino friulano autoctono che prende il nome proprio da quella azione. La Ribolla Gialla si chiama così perché la notevole quantità di acido malico presente faceva sì che ribollisse.

ph. Credits Cecchi

E’ stato un breve ma intenso viaggio nelle origini del nome di queste eccellenze. Grande qualità e grande valore, ma anche un interessante storia dietro ogni calice.

Giulia Puviani
lapuviella@libero.it