MILANO WINE WEEK: BUONA LA PRIMA?

Avete presente cos’è la fabbrica di cioccolato per i bambini (e, in verità, pure per qualche adulto)? Ecco, con le dovute differenze, è quello in cui Milano si è trasformata per i winelovers la settimana appena trascorsa. La prima edizione della Milano Wine Week, ideata da Federico Gordini, con i suoi appuntamenti e le sue iniziative ha celebrato la passione per il vino e ha richiamato professionisti del settore ma anche profani pronti a divertirsi in questo eno-lunapark. Ora che la festa è finita, è tempo per noi di tirare un po’ le somme.
LA SETTIMANA DEGLI ENO-APPASSIONATI
Fashion Week, Design Week, Food Week: nel calendario di Milano mancava la settimana dedicata esclusivamente al vino. Non un’iniziativa volta a comunicare il vino a chi già lo conosce e ne ha fatto il proprio mestiere, ma un teatro aperto a tutti: a chi beve per passione ma senza essere un esperto, a chi vorrebbe saperne di più e iniziare a bere bene. Un programma intenso e accessibile a tutti, che coinvolgeva varie aree della città diventate veri Wine District come Porta Romana, Brera, Garibaldi, ognuna associata a un consorzio di tutela, e con Palazzo Bovara headquarter di questa MWW. Un’occasione per parlare di vino (e per berlo) ma anche un modo per avvicinare la gente a un mondo affascinante.
MILANO WINE WEEK, cosa non ci è piaciuto
- Programmazione “ballerina” e comunicazione latente a tratti
- Approccio a volte troppo rigido e formale
- Forte orientamento commerciale
Molti i locali che in giro per la città hanno aperto le porte al pubblico per raccontare il vino attraverso degustazioni. Tante tappe in un percorso lungo una settimana e non esente da imprevisti. In un cartellone ricco di appuntamenti, qualcuno “ha dato buca”. Così è accaduto che un locale indicato nel programma come location per una degustazione non ne fosse proprio a conoscenza. Qua e là non sono mancate imprecisioni o errori su giorno e ora degli eventi. Ci aspettavamo porte aperte e molte erano serrate. Siamo arrivati chiedendo “E’ qui la festa?” e ci hanno risposto di no. Per consolarci siamo andati a bere altrove.
MILANO WINE WEEK, cosa ci è piaciuto
- Tanto vino, tante cantine, tante storie
- Prezzi contenuti ed eventi gratuiti
- Milano che diventa (anche) un punto di riferimento del vino
Non siamo qui a bacchettare, perché a controbilanciare le debolezze di un evento alla sua prima edizione ci sono molti elementi di forza. Degustazioni, masterclass, workshop, presentazioni e serate: solo l’imbarazzo della scelta per chi davvero voleva saperne di più sul mondo del vino. Tanti e autorevoli i nomi di coloro che lo hanno raccontato come il sommelier “wine killer” Luca Gardini, grandi maison accanto ai piccoli produttori, ognuno con il suo spazio e con la sua straordinaria storia legata al vino. La Milano Wine Week ha cercato – con ottimi risultati – di offrire un panorama completo del mondo enologico con un linguaggio semplice e lasciando che fosse il calice a parlare più di tutti.
Non ci resta che aspettare la prossima edizione della Milano Wine Week. Il conto alla rovescia è già iniziato e nel frattempo possiamo continuare a riempire il calice e brindare a questo debutto che ha reso felici come bambini tutti i winelovers.