MINE WINE – GAVI DOCG: Un vino nato dalla voglia di sperimentare

Uno, undici, ventimila, quattro. Non stiamo dando i numeri ma vi stiamo per raccontare una storia, quella di Giusi Scaccuto Cabella: lei con il suo Mine Gavi Docg 2018 ha fatto bingo. Un bianco tutto suo, nato dalla voglia di sperimentare e creare qualcosa di nuovo in una terra, il Piemonte, palcoscenico di grandi vini. Per saperne di più basta trasformare quei numeri in parole, perciò iniziamo il “conto”.
Mine Wine | Un progetto di “vite”

Photo Copyright © Cristian Castelnuovo
Una vita trascorsa tra i filari, l’amore per il vino e la conoscenza del territorio hanno convinto Giusi a intraprendere il progetto di MineWine. Da mamma di questo progetto si occupa personalmente di tutte le fasi della produzione del suo Gavi Docg: dalla selezione delle uve alla commercializzazione del prodotto. Il vino pensato e realizzato da Giusi è uno ma ha l’anima di 11 terre, assemblate sapientemente dalla produttrice: un Gavi unico, un bianco dalle mille sfaccettature conferite da terreni molto diversi. Il risultato è un vino che rappresenta a pieno la sua personalità.

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Mine Wine | 11 terre in un calice
Bosio, Capriata d’Orba, Carrosio, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo: le 11 anime del Mine Wine Gavi, i comuni della denominazione del bianco piemontese. Terreni, microclimi, paesaggi molto diversi che si combinano grazie alle competenze e al cuore della produttrice.

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Protagonista assoluta di questo territorio è l’uva Cortese che ne costituisce al 100% la Docg e che si arricchisce di molteplici sfaccettature delle terre (bianche, rosse e di mezzo) in cui è prodotta. Un’ uva dagli aromi freschi e dall’acidità sostenuta da cui deriva un vino di grande intensità e struttura. Il risultato finale ha la firma di Giusi: è lei a scegliere le percentuali del blend delle 11 terre.
Mine Wine | Promosso o bocciato?
Un vino che parte da un’idea forte ed originale. Un gavi appena nato e con poca esperienza, ancora troppo presto ipotizzarne longevità ed evoluzioni. Indubbiamente, dal punto di vista tecnico, si tratta di un vino “fatto bene”: elegante, equilibrato, piacevolmente agrumato e molto beverino.
Mi aspettavo forse un maggior coinvolgimento al naso, visto la quantità di uve e le diverse composizioni dei terreni da cui provengono. Si tratta, tuttavia, di un prodotto da provare e da poter abbinare a tutto pasto. Staremo a vedere come si svilupperà questo interessantissimo progetto, sperando che l’idea non risucchi il vino stesso!
Il Mine Wine Gavi Docg 2018 è giovane ma ha già fatto tanta strada, grazie all’intraprendenza di Giusi. Un bianco piemontese che ha superato i confini italiani e le sue 20mila bottiglie vengono distribuite oltre che in Italia, anche nel resto d’Europa, negli Usa e in Russia.