Prosecco-mania, la moda in un bicchiere

Anche sui vostri profili social lo scatto di un brindisi con i flûte alzati non manca? Il protagonista immortalato è spesso il Prosecco, che acchiappa like virtuali ma soprattutto reali: a chi non piace? Allora scopriamo insieme perché è esplosa la Prosecco-mania.
Il Prosecco è giovane e social

Ph. Credits prosecco.club
Più di tre milioni di post #prosecco. Possiamo dire a gran voce che in Europa e nel mondo è scoppiata la Prosecco-Mania! Le distribuzioni impazzano in ogni dove, e se ci fate caso all’ Estero la bollicina italiana non manca mai. Già da diversi anni vanta il primato di vendite, tanto da essere riuscito a superare lo Champagne.
Tutti lo amano e tutti lo vogliono, anche i Millennials che per omaggiare questa bolla se ne inventano di tutti i colori, come le parodie delle canzoni come inno al Prosecco. Addirittura è stato commercializzato lo smalto al gusto Prosecco, le varie miscele alla frutta da aggiungere nel bicchiere, poi il formaggio al sapore Prosecco, e anche dal mondo animale abbiamo visto i preparati per cani e gatti.
Il Prosecco, le origini di bollicine di successo

Per produrre le bollicine più trendy del Paese devono essere impiegate le uve glera almeno per l’85% del totale. Questo vitigno autoctono è il vero elemento caratterizzante per la base della produzione: grappoli affusolati e acini dorati garantiscono al vino il tipico sapore fruttato e gradevolmente amarognolo.
Se andando verso Trieste avete incrociato l’uscita a Prosecco e vi siete chiesti se ci fosse relazione con le famose bollicine…la risposta è sì. Fin dall’antichità i viticoltori cercarono una nuova denominazione per distinguersi come eccellenza tra il vino pucino che si produceva in quelle aree, così è stato dato il nome del luogo di produzione.
Ad oggi, i vitigni della glera si estendono su quattro province del Friuli Venezia Giulia e cinque province del Veneto. Sono state riconosciute la DOC e la DOCG per il Prosecco Montello e Colli Asolani ed il Prosecco Conegliano – Valdobbiadene, dove queste ultime l’anno scorso sono state inserite nell’indice del Patrimonio UNESCO.
Il prosecco a tavola, bollicine e fantasia

Ph. Credist nataliemaclean.com
Di Prosecco ne esistono tre tipologie: tranquillo, spumante e frizzante. Nel primo il perlage è assente, risulta molto fresco e delicato e al naso rivela in maniera più intensa tutte le note del vitigno. Nel prosecco spumante l’effervescenza è molto persistente, al palato risulta secco e morbido. Il frizzante ha un perlage lieve e meno persistente: è un vino vivace, con bollicine meno impegnative e connotato da estrema piacevolezza.
In tutti e tre i casi si tratta ideali protagonisti dei nostri aperitivi, da accompagnare ai classici antipastini o a qualche tempura come quella molto particolare di salvia. È una bolla versatile che, se servita a giusta temperatura, è perfetta anche a tutto pasto. Il gusto, tipicamente italiano secco e delicato, bilancia la sapidità esaltando i sapori. Attenzione solo a non accostare le bollicine di uno spumante secco a portate dolci!
Un grande classico di tradizione e anche una delle soluzioni più vantaggiose a livello di qualità e di costo. Il Prosecco sa adattarsi bene alle situazioni più diverse, è un irrinunciabile compagno delle occasioni importanti ma sa essere anche una briosa coccola di fine giornata.