Raccolta, diraspatura e pigiatura del vino

Se in passato il vino era considerato un alimento corroborante per superare le faticose giornate di lavoro, oggi lo si beve per passione e per delizia (o per dimenticare).
Ma ti sei mai chiesto come può un acino d’uva diventare vino succoso?
Sappi che, le tecniche di vinificazione sono principalmente due:
CON o SENZA macerazione.
La prima prevede che le bucce non vengono eliminate nei primi giorni di fermentazione del mosto, questa è la tecnica usata soprattutto per i rossi. La macerazione, infatti, dona il colore al vino oltre che i tannini e gli aromi. Dunque, se le bucce vengono invece eliminate otterremo del buon vin bianco.
E i rosè? Si ottengono tramite vinificazione senza macerazione (detta anche “in bianco”) di uve a bacca rossa che abbiano poca pigmentazione (es. Pinot Grigio) oppure mescolando uve bianche e uve rosse.
Per vinificare, il mosto viene messo a fermentare all’interno di vasi (di vario materiale) a una temperatura controllata (18-20C°) mediante dei refrigeratori. A quel punto i lieviti danno il via alla fermentazione alcolica durante la quale gli zuccheri si trasformano in alcool e anidride carbonica, con emissione di calore.
E in pochi giorni… Ecco il nascere del vino!
Ma adesso è il momento del glossario per giovani viticoltori!
RACCOLTA = Comunemente “vendemmia”, il grappolo viene tagliato e trasportato in cantina. E’ importante fare molta attenzione a non schiacciare gli acini, al fine di evitare una fermentazione precoce o una fuoriuscita di polpa e liquidi.
DIRASPATURA = Separazione degli acini dall’asse centrale che li sorregge, serve a evitare che le sostanze contenute nel raspo conferiscano al prodotto caratteristiche negative o eccessivi tannini.
PIGIATURA = Dopo la selezione degli acini, si procede alla pigiatura ottenendo una parte solida (bucce e vinaccioli) e una parte liquida (mosto).
MOSTO = Liquido denso e torbido ottenuto dalla lavorazione di disgregazione meccanica dell’uva.
Liberamente ispirato da Wikipedia