Scoprire Palermo a colpi di forchetta e coltello

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Le urla e i colori della Vucciria, l’odore di fritto per le strade del centro storico, palazzi che raccontano la storia di civiltà che si sono incontrate e scontrate nei secoli. Arrivare a Palermo vuol dire accendere tutti i sensi, senza respirarla e ascoltarla non si può dire di averla vista. Non serve una lunga permanenza, in un fine settimana vissuto intensamente, il capoluogo siciliano può lasciare il segno. Ne da sicuramente prova l’interessante itinerario proposto in questo articolo di Expedia in 15 tappe tra arte, cibo e tradizioni. In 48 ore vi riempirete gli occhi e il cuore di bellezza, ma la pancia? A quella ci abbiamo pensato noi indicandovi un menù di 5 piatti tipici palermitani…

Mangiare a Palermo: ANELLETTI AL FORNO

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Fermi tutti, a questo piatto non segue una proposta di matrimonio. Gli anelli vanno messi in bocca e non al dito. Ma l’amore che proverete per questa prelibatezza è per sempre. Un primo sì, ma la quantità e varietà di ingredienti che lo compongono lo rendono un pasto completo. E’ una ricetta che richiama al cuore saraceno di questa città. Viene presentato come un timballo, un godurioso tetris di anelletti (tipologia di pasta che troverete solo in zona) che si mescolano in modo armonico con il ragù (rigorosamente con i piselli), i cubetti di primosale e il caciocavallo e, last but not least, le melanzane (fritte, ça va sans dire ). Il colore dorato di questo gioiello glielo darà il pane grattuggiato che in forno si trasforma in una croccante custodia per i deliziosi anelli. Con questo piatto il turista ci va a nozze!

Mangiare a Palermo: SARDE A BECCAFICO

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Un secondo che insieme alla ricchezza di sapori porta in tavola un bel po’ di storia. La ricetta delle sarde a beccafico ha origini molto antiche: deriva dai beccafichi, uccelli che i nobili siciliani consumavano farciti nelle loro stesse viscere e interiora. Chiaramente una delizia inaccessibile al popolo perché considerata bene di lusso. Per accorciare le distanze con le famiglie benestanti, i popolani siciliani ripiegavano sulle sarde, anche in passato pesce molto economico. Il ripieno di interiora, in questa versione, è sostituito da mollica di pane, pinoli, uva sultanina. Le sarde vanno arrotolate in questo impasto di pan grattato, aglio tritato, prezzemolo tritato, uvetta, pinoli, sale, pepe e olio d’oliva e cotte in forno. Non badate alle calorie, in fondo è pesce, fa bene.

Mangiare a Palermo: CAPONATA

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Fin qui il menù è tutt’altro che light, ma alla dieta ci pensate al ritorno dal viaggio. Però se proprio alle verdure ci tenete c’è un contorno che potrà darvi grande soddisfazione: la caponata. La base sono le melanzane insieme a pomodoro e basilico. Ad arricchirne il sapore, poi, ci sono ingredienti come olive, capperi, uvetta e pinoli. Un tocco croccante è dato dalle mandorle. Il gusto unico delle verdure è merito dell’agrodolce che caratterizza questa ricetta.

Mangiare a Palermo: PANE E PANELLE

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Non sempre c’è il tempo di mettere le gambe sotto al tavolo e allora viene in soccorso lo street food. Palermo, come anche le altre città siciliane, offre un’ampia e imbarazzante scelta. Per togliervi da questo imbarazzo abbiamo un suggerimento: pane e panelle. Può la farina di ceci diventare uno street food sfizioso? Sì, in Sicilia accade. Basta friggerla. Le panelle sono, infatti, sottilissime frittelle di farina di ceci perfette se consumate in mezzo al panino. Sale, pepe e limone e uno dei piatti più poveri della cucina siciliana vi farà sentire un re.

Mangiare a Palermo: CASSATA SICILIANA

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Ci siamo, il viaggio culinario sta finendo. Siamo pronti a chiudere la zip dei jeans e, anche se a fatica, ci riusciamo. Bene, per questa impresa titanica ci siamo meritati il dessert. Un dolce arrivederci a Palermo che ci ha accolto in questo weekend breve ma intenso. Scegliere tra cannoli, pasticcini di mandorle e mignon vari è dura, si finisce per fare uno sgarbo a qualcuna di queste prelibatezze. Ma dobbiamo e allora abbiamo optato per la regina delle torte, una signora elegante e vistosa: la cassata siciliana. Pan di spagna, pasta reale e glassa di zucchero avvolgono un ripieno di ricotta e –immancabili- gocce di cioccolato.

Ripartire per una passeggiata per le vie della città può fare bene al cuore ma, dopo tutto questo cibo, non potrà che fare bene anche alla digestione!

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CLAUDIO LIMINA
claudio.limina@gmail.com

Da sempre innamorato del buon vino, bevo senza guardare l'etichetta.