Alto Adige: piccolo territorio, grandi vini
20 Settembre, 2018

Con i suoi 5.400 ettari di terreno coltivato a vite, l’Alto Adige è la zona vinicola più piccola d’Italia. Un territorio tanto ristretto quanto eterogeneo, che grazie però a condizioni climatiche ideali è in grado di offrire alcuni dei migliori vini del nostro Paese. Il 98% della superficie coltivata è soggetta al disciplinare DOC, che certifica la zona di origine del vino: è la percentuale più alta in Italia.
Una qualità che ha radice storiche profonde, fra le più antiche di tutta Europa, che risalgono ai tempi dell’impero romano e hanno conosciuto una nuova fioritura nel periodo dell’impero asburgico nel diciannovesimo secolo e negli ultimi trent’anni, tanto da riscuotere oggi un grande successo sia a livello italiano che internazionale.
Alto Adige: soprattutto vini bianchi
I vigneti altoatesini si estendono a quote tra i 200 e i 1.000 metri sul livello del mare e per circa il 60% della produzione si tratta di vini bianchi, una tendenza peraltro in aumento. Una vocazione che accomuna l’Alto Adige al vicino Trentino e che contribuisce al successo dei suoi vini come il Pinot bianco, lo Chardonnay, il Gewürtztraminer, il Müller-Thurgau e il Sauvignon, solo per citarne alcuni.
Quest’estate siamo stati a Calici di Stelle a Bolzano ed è stato proprio un Sauvignon, tra i tanti, a conquistare il nostro cuore: un Sauvignon Obermoser del 2017 che, nella sua giovinezza, si presenta con un intenso colore giallo paglierino e aromi erbacei e vegetali e sinuose note fruttate.
Cantina Obermoser
Indirizzo: Untermagdalena, 35 – 39100 (BZ)
Telefono: 0471973549
[Sito Web]
Alto Adige: anche i vini rossi
La serata bolzanina è stata lunga e non si è fermata all’assaggio dei pur numerosi e inebrianti vini bianchi locali. L’Alto Adige offre infatti alcuni dei più importanti vini rossi d’Italia: basti pensare ai due vitigni autoctoni Schiava e Lagrein, che ora stanno vivendo un momento di meritato splendore e ai quali anche noi accordiamo la nostra preferenza. Corposo, fruttato, armonico, nessun vino (potete scommetterci) saprà colpirvi sin dalla prima occhiata come il Lagrein: un rosso tanto scuro e intenso da sembrare inchiostro, tanto sontuoso e strutturato al palato da costringervi a prenotare le vostre prossime vacanze in Alto Adige. Come è successo anche a noi.
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